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MOLFETTA

 Bari, Puglia
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Stemma di Molfetta
Alla scoperta di Molfetta

Molfetta è un comune dalle origini antiche, con un patrimonio storico e architettonico tutto da scoprire e una posizione invidiabile sul mar Adriatico. La cittadina, fondata dai Greci, si affermò durante il dominio romano come importante centro di commercio grazie al suo porto, attorno al quale ancora oggi si attorcigliano stretti vicoli. Di fronte, si trova il duecentesco Duomo di San Corrado, che si staglia con le sue pietre bianche e le due imponenti torri alte trentanove metri. È stato invece costruito negli anni Cinquanta dell’Ottocento il faro di Molfetta: di forma ottagonale e con un caratteristico terrazzino con ringhiera, è il più antico dell’Adriatico. Dal 1785 la nuova cattedrale della città è la chiesa dedicata a Santa Maria Assunta, che conserva pregevoli opere nelle sei cappelle ai lati della navata centrale. Nel cuore storico di Molfetta, animato da locali e dalla vita cittadina, specialmente sul suo corso principale, a svettare sull’abitato è il campanile della chiesa di San Pietro, che vanta una facciata in stile Barocco. Molfetta è stata anche luogo attraversato dai popoli - Bizantini, Longobardi, Normanni, Saraceni, Svevi con Federico II che la nominò “città regia” - e meta di partenze e ritorni, come quelle dei Crociati. A ricordarlo è il santuario della Madonna dei Martiri, fuori paese, fondato nel Medioevo come ricovero per coloro che tornavano feriti dalla Terra Santa, fulcro della fiera di settembre dedicata alla compatrona. Ma la cittadina è conosciuta pure per i suoi rinomati e antichi cantieri navali e per avere dato i natali a personaggi illustri, tra cui il direttore d’orchestra Riccardo Muti. Il Museo civico archeologico del Pulo di Molfetta, inaugurato nel 2012, ospita reperti provenienti da diversi scavi del villaggio Neolitico scoperto proprio nel vicino pulo di Molfetta, una delle più significative e ampie doline da crollo di origine carsica presenti in Puglia. Il museo ha sede nella Casina Cappelluti, pregevole casa di campagna, restaurata dal Comune per ospitare la raccolta museale che comprende una selezione di ceramiche, industrie litiche e frammenti delle capanne risalenti al Neolitico e all'Età del bronzo.

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Stemma di Molfetta
Alla scoperta di
Molfetta

Molfetta è un comune dalle origini antiche, con un patrimonio storico e architettonico tutto da scoprire e una posizione invidiabile sul mar Adriatico. La cittadina, fondata dai Greci, si affermò durante il dominio romano come importante centro di commercio grazie al suo porto, attorno al quale ancora oggi si attorcigliano stretti vicoli. Di fronte, si trova il duecentesco Duomo di San Corrado, che si staglia con le sue pietre bianche e le due imponenti torri alte trentanove metri. È stato invece costruito negli anni Cinquanta dell’Ottocento il faro di Molfetta: di forma ottagonale e con un caratteristico terrazzino con ringhiera, è il più antico dell’Adriatico. Dal 1785 la nuova cattedrale della città è la chiesa dedicata a Santa Maria Assunta, che conserva pregevoli opere nelle sei cappelle ai lati della navata centrale. Nel cuore storico di Molfetta, animato da locali e dalla vita cittadina, specialmente sul suo corso principale, a svettare sull’abitato è il campanile della chiesa di San Pietro, che vanta una facciata in stile Barocco. Molfetta è stata anche luogo attraversato dai popoli - Bizantini, Longobardi, Normanni, Saraceni, Svevi con Federico II che la nominò “città regia” - e meta di partenze e ritorni, come quelle dei Crociati. A ricordarlo è il santuario della Madonna dei Martiri, fuori paese, fondato nel Medioevo come ricovero per coloro che tornavano feriti dalla Terra Santa, fulcro della fiera di settembre dedicata alla compatrona. Ma la cittadina è conosciuta pure per i suoi rinomati e antichi cantieri navali e per avere dato i natali a personaggi illustri, tra cui il direttore d’orchestra Riccardo Muti. Il Museo civico archeologico del Pulo di Molfetta, inaugurato nel 2012, ospita reperti provenienti da diversi scavi del villaggio Neolitico scoperto proprio nel vicino pulo di Molfetta, una delle più significative e ampie doline da crollo di origine carsica presenti in Puglia. Il museo ha sede nella Casina Cappelluti, pregevole casa di campagna, restaurata dal Comune per ospitare la raccolta museale che comprende una selezione di ceramiche, industrie litiche e frammenti delle capanne risalenti al Neolitico e all'Età del bronzo.

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Informazioni su Molfetta

Regione

Puglia

Provincia

Bari (BA)

Abitanti

58145

Altitudine

m. 15 s.l.m.

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Punti di interesse

Dolmen Di San Silvestro
Dolmen Di San Silvestro

Il Dolmen S. Silvestro è un sito funerario risalente all’età del Bronzo, a circa 3500 anni fa. Nasce su uno dei terrazzi pianeggianti della Murgia costiera barese, digradanti verso la costa, avvolto in un bosco di ulivi e carrubi in un’area verde di 9.000 mq, di proprietà demaniale. Per le sue dimensioni ed in quanto particolarmente ben conservato nella sua architettura complessiva è il più rappresentativo del genere della tomba a galleria, ben attestato da altri esempi nel barese (dolmen di Bisceglie e di Corato). L'intervento di restauro conservativo, seguito alla sua scoperta fortuita nel 1961, ha fatto sì che il monumento possa ancora essere visitabile nonostante l'esposizione alle intemperie. In origine a forma di collinetta, il dolmen ha un diametro di 40 metri e un’altezza di 10, con la caratteristica costruzione in muratura a secco. All’interno, si sviluppa con un corridoio allungato. Nell’antico piano di deposizione, sono stati trovati i resti di 13 individui, con i frammenti dei loro corredi funerari.

Dolmen


Dolmen Della Chianca
Dolmen Della Chianca

La costruzione megalitica (rientrante nella tipologia delle tombe dolmeniche a galleria ed a corridoio all'interno di tumulo ellittico) è formata da una cella sepolcrale quadrangolare, composta da tre lastroni verticali in pietra calcare locale (Chianghe), di cui due sono disposti come pareti laterali ed uno come parete di fondo. Al di sopra è collocato orizzontalmente un quarto lastrone di pietra più grande che costituisce il tetto di copertura, ed ha una lunghezza approssimativa di 3,85 m ed una larghezza di 2,40 m. L'altezza della cella è di circa 1,80 m. Secondo alcuni studiosi per posizionare la lastra del tetto si è reso necessario l'impiego coordinato di almeno un centinaio di persone I lastroni verticali poggiano direttamente sulla roccia ed uno di essi è caratterizzato da due piccole aperture. La cella continua all'esterno in un corridoio scoperto lungo 7,60 m, orientato ad est e delimitato da piccole lastre di pietra disposte verticalmente lungo il dromos. La lunghezza complessiva dell'intero monumento è poco meno di 10 m. Attualmente il dolmen della chianca costituisce un unicum, non soltanto per l'eccezionale stato di conservazione, ma anche per la consistenza numerica dei reperti, non comparabili con oggetti simili di altri dolmen presenti nel barese.

Dolmen


Dolmen Dei Paladini
Dolmen Dei Paladini

La struttura, la cui epoca di realizzazione per gli studiosi si trova circa attorno al XIV secolo a.C., è formata da grandi lastre di pietra collocate verticalmente rispetto al terreno e sormontate da un’enorme lastra collocata orizzontalmente a copertura. Essendo un sepolcro collettivo, il dolmen è espressione di clan o gruppi organizzati che, nella prima metà del II millennio, dominavano le nostre comunità. In genere l'ampiezza e la monumentalità del dolmen erano funzionali al prestigio e alla ricchezza del clan o della comunità che lo aveva costruito, assumendo con il tempo la funzione di centro religioso e cerimoniale destinato al culto degli antenati più importanti del gruppo sociale di appartenenza.

Dolmen


Museo Sinagoga Sant'anna
Museo Sinagoga Sant'anna

La sinagoga Grande, all'interno della quale hanno trovato collocazione alcuni reperti della storia ebraica cittadina, è stata edificata nel XIII secolo (successivamente trasformata in chiesa di Sant'Anna) e ospita la sezione ebraica del Museo diocesano dell'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie. Nella cripta sono conservati diversi cippi tombali, derivanti dai cimiteri della comunità ebraica della città. Nella zona superiore, invece, oltre ai pannelli didattici esplicativi della storia della presenza ebraica a Trani e nel Mezzogiorno fino al XIII-XV secolo e della storia di questa sinagoga-chiesa, si conservano copie di documenti e due reperti di eccezionale valore storico: un'antica Mezuzah risalente al XII - XIII sec. e frammenti pergamenacei di un'antica Bibbia in ebraico del XIV secolo.

Sinagoga

Cattedrale Di Trani
Cattedrale Di Trani

La sua edificazione è legata alle vicende di san Nicola Pellegrino, risalenti all'era della dominazione normanna. Fu edificata utilizzando la pietra di Trani, un materiale da costruzione tipico della zona: si parla di un tufo calcareo, estratto dalle cave cittadine, caratterizzato da un colore roseo chiarissimo, quasi bianco. La chiesa si distingue per il suo vistoso transetto e per l'uso dell'arco a sesto acuto nel passaggio situato sotto il campanile, fenomeno non molto diffuso nell'architettura romanica. Nonostante i continui mutamenti intervenuti nel corso dei secoli, conserva in parte il suo carattere originale la parte inferiore della chiesa, che costituisce una parte essenziale dell'insieme. Suddivisa in due unità (Cripta di San Nicola, che conserva le reliquie del santo e Cripta di Santa Maria, che risale alla costruzione precedente), la parte inferiore ricalca la pianta dell'edificio e si distingue per l'eleganza dei capitelli romanici. Tramite una scaletta è possibile accedere all'ipogeo di San Leucio, scavato sotto il livello del mare e ornato di affreschi ormai in cattivo stato di conservazione. Della pavimentazione musiva, ispirata a quella del mosaico di Otranto opera di Pantaleone nella cattedrale di Otranto, rimangono solo alcuni brandelli nella zona del presbiterio, in cui, oltre a elementi decorativi, è possibile riconoscere l'allegoria dell'"Ascesa in volo di Alessandro Magno" e l'episodio del Peccato originale di Adamo ed Eva, rappresentati ai lati dell'Albero della conoscenza del Bene e del Male.

Cattedrale

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